Si riaccendono finalmente le luci sul mondiale di Formula 1: è ai blocchi di partenza la stagione 2022, battezzata dai consueti test invernali di Barcellona e del Bahrain. Smaltite – ma non completamente – le lunghissime polemiche dopo il convulso finale di stagione dello scorso anno, tutte le scuderie hanno svelato i propri nuovi progetti, fortemente influenzati dal nuovo regolamento. Tuffiamoci insieme nel paddock, dunque, e andiamo a scoprire le vetture più interessanti.
5. Alfa Romeo F1 Team Orlen
Presentata per ultima, l’Alfa Romeo è uno dei progetti più intriganti di questa nuova stagione a partire dall’accattivante livrea bianco-rossa, su cui si staglia il logo in stile vintage della casa automobilistica italiana.
Auto leggerissima nonostante il passo lungo, l’Alfa ha però pagato da subito le sue scelte coraggiose: i tantissimi problemi tecnici accusati nei test di Barcellona (in cui Valterri Bottas, il rookie Zhou Guanyu ed il test driver Robert Kubica hanno completato appena 171 giri in tre giorni) sono dovuti ad un fondo troppo basso e fragile, che ha sofferto a causa del cosiddetto porpoising, il saltellamento del posteriore che ha dato del filo da torcere a tutte le scuderie.
Jan Manchaux e i suoi hanno presentato una vettura rivoluzionata già in Bahrain: 30 millimetri più alta (con un conseguente calo dal punto di vista aereodinamico) e con inserti in carbonio a rinforzare il fondo. L’azzardo, insomma, potrebbe già essersi ritorto contro l’ex-Sauber.
4. Mercedes-AMG Petronas
Ritorno deciso ai colori che la hanno resa dominatrice assoluta per otto anni per la Mercedes. Dopo la livrea nera del funesto 2021, torna il grigio, spezzato da dettagli rossi e azzurri e da un fondo scuro, con lo splendido dettaglio del logo a tre punte applicato in stile stencil sul retro.
Tecnicamente, la grande sfida per Mike Elliott e James Allison è stata quella di evitare lo sgambetto del nuovo regolamento (nato proprio con l’obiettivo di livellare le prestazioni), stravolgendo la conformazione della vettura senza perdere prestazioni ed affidabilità.
Proprio Elliot, con una battuta, ha detto che della W12 della scorsa stagione è rimasto «solo il volante». Rilocati l’impianto elettrico, le centraline e il sistema idraulico, a far parlare è soprattutto il profilo aereodinamico molto spinto: pance strettissime che lasciano in piena vista i marciapiedi dietro ai tunnel Venturi, un fondo ondulato e ali molto ricche di inserti. Qualche dubbio naturale arriva pensando al raffreddamento del motore in spazi così ridotti, ma le voci da Brackley trapela che gli ingegneri delle frecce d’argento abbiano già in cantina delle eventuali soluzioni per ovviare al problema.
3. McLaren Racing
Ancora una volta, i designer di casa McLaren hanno azzardato con la livrea, ma sembrano di nuovo aver centrato un buon punto: confermato l’arancione fluo, che stavolta si accompagna al nero e ad un celeste altrettanto acceso, rendendo ancora una volta quella di Lando Norris e Daniel Ricciardo una delle vetture più riconoscibili dell’intero paddock.
Motorsport.com ha definito la MCL36 «coraggiosa, ma non rivoluzionaria», e la descrizione sembra più che mai azzeccata. Il muso con i bordi a cucchiaio ricorda quello del 2006, mentre la curiosa scelta delle sospensioni basse all’anteriore (pull rod) ed alte al posteriore (push rod) dovrebbe garantire un giusto afflusso di aria al fondo senza compromettere il funzionamento dei canali Venturi. Anche in questo caso le pance si stringono vertiginosamente sul posteriore, rettangolare nella zona sopra al motore, ma il dettaglio più ambizioso è il canale scavato nella parte posteriore della scocca, forse con l’intento di simulare un doppio fondo e fare arrivare l’aria in ingresso fino al diffusore.
2. Scuderia Ferrari
Inutile nascondersi dietro un dito: questo può e per certi versi deve essere l’anno della rinascita per la rossa, che punta a tornare ai fasti dei primi anni Duemila dopo un paio di stagioni decisamente sottotono. Il vestito della nuova F1-75 vede una forte presenza del nero, sulle ali e sul fondo. Il rosso, leggermente più scuro di quello dello scorso anno, mantiene inalterato il fascino di una delle scuderie che hanno scritto la storia di questo sport.
Le pance allargate sono in netta controtendenza con la maggior parte degli altri progetti per questa stagione. Sopra ai canali Venturi, invece, si aprono le branchie che dovrebbero aiutare un raffreddamento ottimale del motore, oltre a permettere ai tecnici della rossa di progettare un posteriore molto stretto. L’obiettivo è quello di fare arrivare aria pulita all’alettone posteriore e massimizzare il carico aereodinamico. Il muso, composto da due parti, ha una punta lunga e sottile che assieme alle sospensioni anteriori push rod dovrebbe agevolare il flusso d’aria sul fondo. In generale, la F-75 sembra una vettura molto razionale e ben studiata, lontana da scelte di progettazione particolarmente rischiose o altisonanti.
1. Williams Racing
Per distacco la livrea più bella di questa stagione: un design futuristico che abbraccia le varie tonalità di blu, e gli inserti rossi, facendo sembrare la FW44 quasi uscita dal mondo di Cyberpunk 2077 o Blade Runner. I pochi sponsor la mantengono pulita ed elegante (anche se dalle parti di Grove avrebbero sicuramente gradito qualche introito aggiuntivo), nonché facilmente riconoscibile.
Sul lato tecnico, gli ingegneri Williams si sono posti in contrasto con quelli – per esempio – Aston Martin: nessun doppio fondo o presunto tale, ma pance cortissime che convogliano verso il diffusore l’aria che arriva dall’alto. Il muso è tondeggiante, mentre sulle fiancate spiccano delle bocche di raffreddamento esageratamente grandi, al pari del vano motore. Insomma, in una stagione di rivoluzioni la Williams ha provato a riadattare i concetti aereodinamici già intrapresi l’anno scorso, potendo ovviamente ancora contare sulla superlativa power unit Mercedes. Come al solito, solo la pista svelerà la bontà delle scelte.