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Mobile World Congress 2023: tra rivoluzione e innovazione

Quali saranno le nuove tecnologie che vedremo nei prossimi anni?

Il Mobile World Congress (MWC) è, ad oggi, uno dei più grandi eventi annuali nel mondo della tecnologia. Nato nel lontano 1987 con il nome GSM World Congress, con il passare delle edizioni si è spostato tra le più importanti città del mondo come Londra, Cannes, Lisbona e Berlino. L’unico anno in cui non si è potuto svolgere è stato proprio nel 2020, quando la pandemia ha paralizzato tutto il mondo. L’edizione di quest’anno si è svolta in Spagna, a Barcellona, tra il 27 febbraio e il 2 marzo, dove sono accorse più di 50.000 persone.
Essendo la più importante fiera della tecnologia mobile, aziende di tutto globo hanno partecipato a questa edizione, dagli imperi di Apple e Samsung fino a Motorola e HTC, svelando dispostivi rivoluzionari.
Dai vari stand sono state presentatele ultime innovazioni in campo smartphone, software, intelligenza artificiale, realtà aumentata e virtuale.
Il settore tecnologico che più si sta evolvendo, facendo passi da gigante, è legato alla domotizzazione accompagnata all’automazione.
Sono stati presentati robot in grado di replicare in modo del tutto autonomo anche i più banali movimenti dell’uomo. Riescono a ricoprire tutte le mansioni con una precisione millimetrica, e quindi da avere un errore specifico praticamente nullo. Basti pensare che è stato ideato un robot, anche comandabile a distanza, che riesce a portare un piatto al tavolo. Una tecnologia del genere potrebbe assumere una parvenza troppo “banale” e scontata, ecco perché si sono spinti oltre.

Fino a qualche anno fa, per effettuare un’operazione banale come un appendicite bisognava praticare un’incisione significativa ma adesso, con la potenza e la sensibilità dei bracci meccanici, si riescono ad effettuare interventi chirurgici con una serie di innumerevoli vantaggi. Possono essere pilotati a distanza, anche dall’altra parte del mondo, si può ridurre significativamente il tempo di guarigione e lasciare sulla pelle cicatrici quasi invisibili ad occhio nudo. Inoltre, facendo uso di strumenti così piccoli, si riesce ad arrivare in punti che prima era praticamente impossibile raggiungere, un esempio è il sistema neurologico legato alla sua complessità e le sue dimensioni così ridotte. E proprio grazie a questa tecnologia che, da qualche tempo a questa parte, si è iniziato a parlare di microchirurgia.

Prima di arrivare a livelli tali da riuscire ad operare stando dall’altra parte del mondo, però, bisogna anche discutere della parte di comunicazione.
In questa edizione del MWC, molte aziende hanno presentato nuove tecnologie in grado di incrementare la navigazione web e, di conseguenza, migliorare significativamente l’affidabilità di gestione delle intelligenze artificiali che si riescono ad interconnettere ad un rete. Per arrivare a questi risultati la strada è ancora lunga ma si stanno facendo progressi enormi. Nuove antenne, il potenziamento della rete 5G, ad oggi ancora troppo poco sviluppata, e sempre più satelliti in orbita così da garantire la rapidità necessaria nel gestire tutto il flusso di informazioni. Basti pensare che Starlink, azienda al fianco del produttore privato aerospaziale americano SpaceX, sta creando, lanciando nello spazio varie strutture, una vera e propria costellazione di satelliti, orbitanti intorno alla Terra. Facendo ciò, si riesce a costruire una vasta rete in grado di interagire con tutti i nostri dispositivi. Inoltre, come se non bastasse, è stata ideata una parabola mobile, con il proprio kit per la ricezione del segnale, così da offrire, tramite connessione satellitare, una rete fissa, stabile e veloce. Utilizzando questo sistema, alla cui base viene utilizzato il principio dell’intercettazione di un segnale, si riesce ad avere una connessione internet anche dove oggi non è presente.
Non è finita qui, la vera rivoluzione è stata presentata da Motorola. Fino ad ora la più grande innovazione nel mondo della telefonia, da un paio d’anni a questa parte, è stata lo schermo pieghevole. Samsung presentò il suo primo telefono con una tecnologia del genere nel febbraio 2020 con il nome di Samsung Galaxy Z Flip. Da quel momento in poi anche tutte le altre società di telefonia mobile hanno cominciato a rilasciare smartphone con questo schermo così particolare. Ad una prima recensione può sembrare una soluzione comoda e innovativa: con un telefono di normali dimensioni si riesce ad avere anche un vero e proprio tablet. Molto interessante, è vero, ma ci sono due grandi svantaggi: usura, tutte le volte che si apre e si chiude nell’arco della giornata, e dimensione, una volta chiuso lo spessore diventa rilevante.
Motorola ha presentato uno smartphone con una tecnologia ben diversa, per quando riguarda l’interfaccia visiva: lo scorrimento. Motorola Rizr è il primo prototipo presentato dalla società con uno schermo arrotolabile. Il nome è ancora “ufficioso”, ma il sistema di sicuro no.
Il dispositivo monta uno schermo super compatto di 5 pollici, ma grazie al prolungamento del display riesce ad arrivare a 6,5 pollici con una proporzione di 22:9. Hanno sfruttato al massimo questa funzione, tanto che per attivare la fotocamera anteriore, lo schermo si alza, tanto quanto basta, così da far apparire la cam nascosta. Inoltre, un’altra chicca implementata da casa Motorola è stato il secondo schermo sulla parte posteriore. Una volta chiuso, è appoggiato, con lo schermo anteriore rivolto verso il basso, si accende un pratico display dove appaiono tutte le notifiche principali.

Ma non si sono fermati solamente allo sviluppo di uno smartphone. Infatti la stessa tecnologia è stata applicata ad un pc portatile. Monta lo stesso meccanismo ma, naturalmente, con un display molto più grande.
Per concludere anche il mondo della cinematografia sta facendo passi da gigante. È stata ideato un sistema formato da tre schermi (due ai lati a formare un angolo di 90 gradi e uno in basso), con una risoluzione elevata, che permette di riprodurre e generare tutto il background circostante. La scena non è statica,  onde evitare problemi di prospettiva, bensì è dinamica. Facendo uso di due dispositivi, uno sullo schermo e uno sulla macchina da ripresa, lo sfondo si orienta a favore di camera, così facendo, la scena riesce a replicare perfettamente la realtà.


L’unica certezza è che nei prossimi anni, tecnologie del genere prenderanno sempre di più il sopravvento e tante altre ne usciranno. Ora, tocca a noi, man mano, capirle e riuscirle a gestire così da trarne il maggior beneficio.