Era il 1980 quando Lucio Dalla pubblicò “Dalla”, uno dei suoi album di maggior successo in cui troviamo anche la splendida canzone da cui deriva il titolo dell’articolo. La storia è quella di due innamorati residenti rispettivamente a Berlino est e Berlino ovest, in piena guerra fredda.
Attraverso il brano, l’autore bolognese prova ad esprimere le speranze di questa coppia di poter diventare genitori in un mondo libero, senza barriere e muri divisori. Il nome Futura (in caso venga data alla luce una bambina) non è dunque una scelta casuale, ma vuole rimarcare un senso di fiducia in un domani migliore rispetto alla situazione attuale.
Il testo è stato ampiamente apprezzato dalla critica, tra le varie ragioni, anche per via della sua natura quasi cinematografica, al punto che diverse indiscrezioni rivelano che si è pensato di trarne ispirazione per la sceneggiatura di qualche film, ma che alla fine poi non se n’è fatto più niente.
Del resto, non fu la prima volta che la figura di Lucio Dalla venne associata al mondo del cinema. Ricordiamo tutti, infatti, La settima luna. La colonna sonora del celebre film Borotalco di Carlo Verdone, scritta appositamente dall’artista emiliano su richiesta dell’attore romano.
D’altro canto, è un tratto distintivo di moltissime canzoni “del buon Lucio” quello di riprodurre dei veri e propri racconti, descritti con grande cura dei dettagli e di ciò che circonda i protagonisti, intenti nello svolgere semplici azioni di vita quotidiana come una passeggiata tra le vie di Bologna. Piazza Grande e Disperato erotico sono sicuramente due tra i suoi brani in cui questa essenza narrativa emerge maggiormente.
Chissà quanti altri capolavori ha composto anche semplicemente affacciandosi dalla finestra della sua casa in riva al mare. Oggi che son passati dieci anni esatti dalla sua scomparsa, la sua discografia riecheggia ancora più intensamente nelle nostre orecchie.
Riassumere in poche righe cosa ha rappresentato Lucio Dalla per la musica italiana è un’impresa ardua, se non impossibile. Oltre ad una vocalità possente ed emozionante, le straordinarie melodie delle sue canzoni si amalgamavano perfettamente con le sue parole magiche ed evocative. L’impressione che si ha ascoltando i suoi brani, infatti, è che essi possano prendere vita da un momento all’altro, godendo di una propria anima e di un proprio corpo.
Inoltre, anche dal punto di vista sonoro, la sua produzione è estremamente variegata, alternando ballad romantiche estremamente profonde a composizioni frenetiche e movimentate, ma non per questo meno significative dal punto di vista testuale.
Dalla verrà sempre ricordato come uno dei pilastri della storia della musica di questo paese, ed il fatto che tutt’oggi, a distanza di due o tre generazioni dai suoi esordi, migliaia di giovani impazziscano ancora per le sue canzoni è un’ulteriore prova del suo genio artistico.
Grazie Lucio.