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Il “Change the World” a New York

Nel periodo compreso tra il 22 e 29 marzo, si è svolta a New York la simulazione del CWMUN, l’evento Change the World più importante organizzato da Associazione Diplomatici in Italia. Quest’ultima è l’unica realtà italiana a possedere lo statuto consultivo presso il Consiglio delle Nazioni Unite e, proprio per questo motivo, unico ente in grado di poter organizzare le simulazioni formative presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite.

Il CWMUN non è solo una simulazione in cui oltre 2000 ragazzi vestono i panni dei delegati per discutere dei temi geopolitici più importanti del nostro secolo, ma anche un corso di formazione di quattro mesi (svolto online o in presenza a seconda delle dinamiche degli istituti scolastici e universitari) in cui sono stati trattati diversi temi: gli argomenti propri della simulazione, le modalità con cui si svolgono i lavori all’ONU, i concetti più importanti della geopolitica e le fondamenta della corretta comunicazione, della negoziazione e del lavoro in gruppo.

Quest’ultima parte del modulo è stata da me curata in quanto tutor in Abruzzo per Diplomatici. Tramite le lezioni ho potuto anche avere il piacere di conoscere i 64 high school students che ho successivamente accompagnato a New York in qualità di tutor. L’esperienza da accompagnatore è stata tanto dura quanto entusiasmante: riuscire a garantire il corretto svolgimento della simulazione e allo stesso tempo riuscire a soddisfare i bisogni degli studenti è stato molto difficile. Tuttavia, la qualità formativa della simulazione ha ripagato ogni mio sforzo, tanto che i ragazzi sono stati più che soddisfatti del lavoro svolto.

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Il tema principale è stato quello della connection tra popoli, che ha permesso agli studenti di riflettere e fare proposte sulla situazione bellica di Russia e Ucraina, probabilmente la questione più calda a livello geopolitico del nostro tempo. Oltre ai lavori di simulazione, ci sono stati diversi ospiti: l’Ambasciatore italiano negli USA Maurizio Massari, l’ex calciatore ucraino Andriy Shevchenko, il chairman di Eastwest European Istitute Giuseppe Scognamiglio, la giornalista Myrta Merlino, il Ministro degli esteri Luigi Di Maio e, Guest of Honoril quarantaduesimo Presidente degli Stati Uniti d’America Bill Clinton.

Quest’ultimo in particolare ha rimarcato quanto effettivamente il mondo sia globalizzato e come ciò che sta accadendo in Ucraina abbia conseguenze in tutti gli Stati del mondo da molteplici punti di vista. Il Presidente Clinton ha poi fermamente condannato le azioni belliche di Putin, ricostruendo il percorso storico che ha portato il Presidente russo alla dichiarazione di guerra, con particolare enfasi sul periodo in cui Clinton è stato Presidente.

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Ma la guerra in Ucraina non è stata solo un tema di cui discutere: purtroppo, per la prima volta in vent’anni, Associazione Diplomatici non ha potuto concludere la simulazione nel Quartier Generale ONU, a causa di un incontro imprevisto relativo alla guerra. A riprova della fattualità delle dichiarazioni del Presidente Clinton, la guerra ha creato un’instabilità talmente tanto forte da condizionare persino un’esperienza formativa di una realtà italiana svolta negli USA

L’accompagnamento possiede un ruolo fondamentale all’interno della simulazione (non solo perchè gli studenti minorenni sono sotto la diretta responsabilità dell’accompagnatore) perché prevede, per sua natura, il rivestire quel delicato ruolo di leader-formatore che traccia la linea di confine tra un’esperienza dignitosa e una poco riuscita. L’accompagnatore non si limita soltanto a gestire la logistica del momento, ma anche e soprattutto a gestire le esigenze degli studenti, a fornire il giusto supporto in relazione alla simulazione e a rivestire quel delicato ruolo di guida di cui gli adolescenti hanno bisogno e con cui spesso non sono abituati a relazionarsi nel loro contesto quotidiano. In conclusione, l’obiettivo di questa esperienza formativa è stato quello di fornire ai ragazzi gli strumenti utili per diventare cittadini più consapevoli tramite la metodologia del learning by doing. Questi strumenti fanno riferimento da un lato alla dimensione del pensiero critico e laterale, della gestione emotiva e della capacità di esercitare leadership e di lavorare in gruppo; dall’altro alla dimensione delle skills più tecniche, come la messa in pratica dei fondamenti di geopolitica e di diritto internazionale.

Una vera e propria palestra di vita che Diplomatici sviluppa da oltre vent’anni e che continuerà a proporre agli studenti di tutto il mondo.