L’esame di maturità 2022 si avvicina e gli studenti di quinta superiore di tutta Italia cominciano a tremare, lanciandosi in maratone disperate di ripasso e preparazione. Niente paura, niente paura, ci pensa NewZpaper a darvi una mano!
Certo, la maturità è una sfida da non sottovalutare, è il primo vero grande esame per gli studenti, ma potete farcela tranquillamente. Come? Seguendo la strada giusta e con un piccolo aiuto da parte della nostra redazione di letteratura! Ripasseremo insieme ogni settimana un argomento molto gettonato che potrebbe essere utile per il vostro studio matto e disperato e, perché no, anche contenuto nelle tracce della prima prova scritta d’italiano.
Ricapitolando, la prima sfida che 500mila maturandi si troveranno ad affrontare il 22 giugno, indipendentemente dalla scuola che frequentano, sarà quella della prova d’italiano. Verranno proposte sette tracce con tre diverse tipologie da svolgere in max 6 ore di tempo: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.
Nei prossimi articoli vi riproporremo in maniera semplice ed efficace alcuni degli argomenti del programma d’italiano di quinta. Iniziamo subito!
I modi per provare a prevedere le tematiche sono sempre gli stessi: lo studio delle scelte degli anni passati, lo scandaglio di tutti i possibili anniversari e ricorrenze significativi che cadono nell’anno in corso, la ricerca dell’autore di peso che non viene proposto da anni o dell’outsider su cui puntare. A proposito di anniversari significativi, il 5 marzo 2022 si sono infatti celebrati i 100 anni dalla nascita dello scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, una delle menti più brillanti del Novecento.
Pasolini è stato un intellettuale scomodo, che ha suscitato nel mondo culturale e nella società italiana tra gli anni Cinquanta e Sessanta reazioni contrastanti, a volte di deciso consenso e a volte, di avversione profonda, sia per le sue posizioni aspramente polemiche, sia per il suo vissuto personale, ritenuto scandaloso dall’opinione pubblica benpensante e ipocrita. Ma la sua funzione nel contesto italiano di quegli anni è stata indubbiamente preziosa ed essenziale.
Nato a Bologna nel 1922 da famiglia borghese, nel 1945 Pasolini si laureò in Lettere con una tesi su Giovanni Pascoli. Negli anni fra il 1942 e il 1949 visse però nel paese della madre, Casarsa nel Friuli, ed il contatto con l’arcaico mondo contadino costituì un momento essenziale della sua esperienza. A Casarsa iniziò la sua carriera di insegnante, ma la sua omosessualità provocò uno scandalo che nel 1949 lo costrinse a lasciare il paese.
Trasferitosi a Roma, visse anni economicamente difficili. Dinanzi agli aspri conflitti sociali del dopoguerra, maturò una presa di coscienza politica che lo avvicinò all’ideologia marxista e diede origine a una produzione letteraria, sia poetica sia narrativa, ispirata a tematiche realistiche e civili. Dalla contraddizione tra convinzioni marxiste e sensibilità decadente traggono ispirazione le poesie delle raccolte Le ceneri di Gramsci (1957) e La religione del mio tempo (1961). Nelle sue opere di narrativa più importanti, invece, Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959), Pasolini analizza l’ambiente del sottoproletariato urbano, rappresentato nella sua degradazione morale e materiale, ma anche nella sula carica di vitalità estrema e innocente. L’uso stesso del dialetto romanesco risponde ad un bisogno di immersione totale in quella materia così vitale e torbida al tempo stesso.
A partire dagli anni Sessanta, la riflessione di Pasolini si concentra sui processi di omologazione provocati dal boom economico che determina una mutazione antropologica della popolazione italiana. Pasolini ritiene così esaurita la funzione storica della letteratura e si rivolge a nuove forme di comunicazione: il cinema e il giornalismo. Ricordiamo solo alcuni dei suoi film che all’epoca suscitarono scalpore: Accattone (1961); Il Vangelo secondo Matteo (1964); Porcile (1969); I racconti di Canterbury (1972).
Pasolini è stato un vero protagonista della cultura italiana “alla ribalta”, soprattutto per le sue posizioni polemiche nei confronti della società contemporanea, che suscitarono però reazioni violente e astiose. Morì il 2 novembre 1975, assassinato a Ostia da un giovane delle borgate, in circostanze tutt’ora oscure.
Per una riflessione personale: Pasolini ha colto precocemente, e con straordinario acume, alcuni fenomeni in atto nella società, destinati a modificare radicalmente e in brevissimo tempo i costumi di vita, i valori e la cultura dell’Italia e del mondo. Rifletti sull’attualità dei problemi da lui posti.