L’estate è convenzionalmente la stagione preferita dei giovani, nonchè quella che attendono con maggior trepidazione.
Sin dai primi anni di età associamo questi pochi mesi alla fine della scuola e ad un’impagabile sensazione di libertà e spensieratezza. Per gli studenti universitari il relax vero è leggermente posticipato al termine della sessione estiva, indicativamente tra fine luglio ed inizio agosto, ma poco cambia: la voglia di divertirsi e non pensare a nulla è sempre la stessa.
Nel corso degli anni siamo stati bombardati da una valanga di tormentoni estivi che sentivamo ripetutamente in radio o nei locali, fino ad imparare a memoria ogni singola parola.
Ad ogni modo, sebbene siamo abituati a brani leggeri che invogliano le persone a ballare e godersi questi mesi di vacanza, diversi autori hanno descritto anche la natura malinconica di questa stagione. Tra fugaci storie d’amore estive che terminano con l’arrivo di settembre, e la tristezza dovuta all’avvicinarsi dell’autunno con la conseguente ripresa della nostra routine quotidiana, di seguito troviamo cinque brani che raccontano perfettamente questo mood nostalgico.
ESTATE – Bruno Martino (1960)
Estate
Sei calda come i baci che ho perduto
Sei piena di un amore che è passato
Che il cuore mio vorrebbe cancellare
“Estate” è probabilmente il brano più famoso di Bruno Martino risalente al 1960. Già dalla prima strofa emerge la rassegnazione del protagonista nel non poter far altro che accettare la fine di questa vacanza, e con essa anche quell’amore effimero vissuto in quei pochi mesi. La disperazione è tale che l’autore arriva a desiderare di scordarsi completamente di quella persona pur di non soffrire più.
SETTEMBRE – Gazzelle (2018)
Settembre è un mese di merda per ricominciare
Cominciare a tornare
Cominciare a guardare
Mille sogni negli occhi
Un paio di occhiali rotti
In questa canzone pubblicata nel 2018 Gazzelle si focalizza sul mese di settembre, il mese meno atteso dell’anno perché simbolicamente associato al periodo di ripartenza. Durante le vacanze estive si ha infatti la sensazione di vivere in una sorta di bolla in cui ci si lascia alle spalle tutte le responsabilità, lo stress e i doveri dei mesi precedenti.
Tuttavia, dopo una lunga e meritata pausa, è tempo di fare un quadro della situazione, riprendere in mano la propria vita lavorativa/studentesca, e tornare alla solita routine. Il ricordo di quei mesi di divertimento e serenità è però ancora fresco e ben impresso nella nostra mente, il che spiega come mai “settembre è un mese di merda per ricominciare“.
Impressioni di Settembre – Premiata Forneria Marconi (1972)
Quante gocce di rugiada intorno a me
Cerco il sole, ma non c’è
[…]
No, cosa sono? Adesso non lo so
Sono un uomo, un uomo in cerca di sé stesso
No, cosa sono? Adesso non lo so
Sono solo, solo il suono del mio passo
Questo brano rilasciato nel 1972 dalla Premiata Forneria Marconi descrive in maniera pungente quello stato di disorientamento che ci affligge in seguito alla fine dell’estate. Il caldo torrido viene sostituto dalle piogge autunnali e un clima cupo e nuvoloso che rispecchia perfettamente il nostro stato d’animo. Il mese di settembre ci lascia anche quella triste consapevolezza che è tempo di ricominciare e tornare ai propri progetti di vita, anche se a volte non si possiede la capacità, o semplicemente la voglia. Tutto ciò può quindi a volte sfociare in una sensazione di solitudine e confusione totale.
Sapore di Sale – Gino Paoli (1964)
Sapore di sale,sapore di mare,
un gusto un po’ amaro
di cose perdute,
di cose lasciate
lontano da noi
dove il mondo è diverso,
diverso da qui.
Canzone iconica che ha caratterizzato l’estate italiana degli anni 60′, Sapore di Sale” è stata composta da Gino Paoli nel 1964 e che negli anni è diventato un cult della musica leggera nazionale. L’autore evidenzia in maniera limpida e cristallina il retrogusto nostalgico e malinconico di questa stagione, che spesso porta con sé rimpianti dovuti a frasi non dette, scelte non fatte, situazioni lasciate a metà.
Un’Estate Fa – Franco Califano (1992)
L’autostrada è là ma ci dividerà
L’autostrada della vacanza
Segnerà la tua lontananza
Un’estate fa non c’eri che tu
Ma l’estate somiglia a un gioco
È stupenda ma dura poco
Poco, poco, poco
Straordinario brano del Califfo nel quale emergono due aspetti fondamentali che tutti noi abbiamo ritrovato almeno una volta durante le nostre estati. Il primo è quello della distanza, che impedisce di continuare un rapporto (spesso di amore, ma a volte anche di amicizia) instaurato con qualcuno che aveva scelto la tua stessa località per trascorrere le vacanze. Questa lontananza è perfettamente rappresentata metaforicamente dall’autostrada.
Il secondo aspetto è legato alla breve durata dell’estate, che vola via troppo velocemente senza dare il tempo per realizzare i momenti magici vissuti.